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Gen Z e sostenibilità: una generazione tutta green

23 Ottobre 2020

Il 16 ottobre 2020 è uscito sul grande schermo nel Regno Unito, e in tante altre nazioni, il film “I am Greta”. Di cosa si tratta? Di un documentario che segue l’attivista Greta Thunberg nella sua lotta al cambiamento climatico.
Sappiamo che non vedi l’ora anche del film “Famoso” sulla storia di Sferaebbasta, ma oggi qui si parla di sostenibilità, non di mademoiselle. E per citare proprio Sferaebbasta “Sbagliare è umano”.

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Proprio così Sfera, fino a poco più di 10 anni fa la spazzatura scompariva per magia nel momento in cui entrava in un cestino e i pensieri sulle conseguenze delle nostre azioni sulla natura non esistevano. Eravamo troppo piccoli e inconsapevoli per iniziare a fare qualcosa dal punto di vista della sostenibilità? No. Ce lo hanno dimostrato tante piccole attiviste che in questi ultimi anni stanno strillando al mondo come bisogna vivere rispettando la Terra, perché “un pianeta B non esiste”.

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Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, nata a Stoccolma nel 2003, è una di queste. Dal 20 agosto 2018 ha deciso di non andare a scuola per due mesi, per protesta contro il governo svedese affinché riducesse le emissioni di anidride carbonica, rimanendo seduta davanti al parlamento svedese ogni giorno durante l’orario scolastico. Il suo slogan era “Skolstrejk för klimatet” (Sciopero della scuola per il clima). Da quel momento in poi le manifestazioni sono continuate e si sono fatte più numerose e forti fino alla nascita del movimento studentesco internazionale “Fridays for Future”.

Greta non è stata l’unica “baby” attivista negli ultimi anni. Andando oltre oceano abbiamo la famosa Jamie Margolin (nata nel 2001). Anche lei è un’attivista americana che lotta da anni per la giustizia climatica. Nel 2017 all’età di 15 anni ha fondato l’organizzazione giovanile per l’ambiente “Zero Hour”.

Sono dei casi isolati queste ragazze che, ancora da minorenni, si sono battute e lottano oggi per l’ambiente facendo arrivare il loro messaggio anche ai capi di governo di tutto il mondo?
No, stanno dando voce ad una intera generazione, quella Z, che non è contenta di essere nata in un mondo che fino ad oggi è stato maltrattato.
Ma approfondiamo la questione.

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Secondo un recente studio della società di consulenza culturale Sparks and Honey:

  • Il 26% dei giovani tra i 16 e 19 anni si impegna nel volontariato
  • Il 76% afferma di provare preoccupazione riguardo all’impatto dell’umanità sul pianeta

La Generazione Z nel mondo sta vivendo un momento storico e sociale cruciale. Le manifestazioni sono il modo migliore per far sentire la propria voce e difendere i propri diritti, come abbiamo raccontato anche negli articoli sul Black Lives Matter e sul concetto di Gender.

Stai pensando che in Italia le cose vadano diversamente? Noi, da agenzia Gen Z quale siamo, possiamo dirti che in realtà anche i ragazzi Z nel nostro paese sono attivi sulla tematica ambientale.

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L’osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile realizzato da LifeGate in collaborazione con Eumetra MR ha fatto un’analisi su un campione di oltre 800 individui maggiorenni. È risultato che:

  • Il 38% dei cittadini intervistati si è detto “appassionato” al tema ambientale. A dimostrare maggiore interesse per questi argomenti sono i ragazzi Z e le donne di età compresa tra i tra i 35-54 anni, nello specifico “diplomate o laureate, professionalmente attive”
  • Inoltre il 70% degli intervistati conosce il fenomeno del riscaldamento globale. Di questi l’81% è della Generazione Z e il 63% è consapevole della crisi climatica
  • Il tema plastica pare essere particolarmente sentito dall’86% della popolazione
  • Infine il 76% ritiene importante la protesta dei giovani del movimento Fridays For Future come stimolo per trovare soluzioni nel fermare il surriscaldamento

Inoltre un tema molto caldo sia per i Millenials che per la Gen Z è quello della moda sostenibile, secondo una ricerca condotta dagli studenti del Mafed, il master in fashion, experience & design management di sda Bocconi, è emerso che i ragazzi ricercano più l’esperienza del lusso perché diversa e più sostenibile da quella standard del fast fashion.

È chiaro quindi che in tutti i settori la coscienza ambientale e sociale è più sviluppata nei giovani di oggi rispetto ai giovani del passato.

Forse perché i problemi ambientali sono più evidenti negli ultimi anni?

Questo è sicuro, ma la mentalità della nostra cara Generazione Z è sicuramente più proiettata verso queste problematiche piuttosto che argomenti più superficiali. Tipo la sostenibilità.

I ragazzi di oggi hanno ereditato un mondo afflitto da evidenti problemi ambientali e di sostenibilità. Hanno poco tempo per provare a risolverli. Il problema più grande però è avere a che fare con una mentalità più old e legata alle situazioni presenti nel passato.

Lo sforzo è più incentrato sul mostrare e convincere i boomer del problemi che a risolvere il problema stesso… ma noi nella caparbietà delle nuove generazioni ci crediamo molto!

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