Qualche mese fa abbiamo presentato ClubHouse, il social dedicato a GenZ e Millennial con la particolarità di essere un’app “open mic” su qualsiasi argomento. L’hype e le dinamiche FOMO hanno ingrossato l’onda di ClubHouse per alcuni mesi, salvo poi finire nel nostro archivio delle app che non utilizziamo più.

L’estate 2021 ci ha invece restituito un nuovo, interessante, esperimento social: BeReal è un’app che basa tutto il suo Wow effect sul fenomeno detto di social gathering: la capacità di far andare online e far partecipare tutti i suoi utenti allo stesso momento.

BeReal, come funziona?

Ogni giorno, a un orario randomico, l’app manda una notifica a tutti i suoi utenti. Dopo il messaggio, questi hanno solo 120 secondi per pubblicare un contenuto. La promessa è quindi che gli utenti possano finalmente scoprire, in modo genuino e scevro di filtri.

Avrà successo? Beh, il doppio presupposto bold dei creatori dell’app è che gli utenti siano davvero disposti a raccontare la loro vera quotidianità (se filtri e post-produzioni spopolano, un motivo ci sarà!) e che gli utenti Zedders siano reattivi e pronti a pubblicare entro 120 secondi dalla ricezione della notifica – ecco, questo è già più semplice, vista la media di 5 ore passata davanti allo schermo del cellulare dai ragazzi.

La dinamica del social gathering è sicuramente interessante e prende spunto dagli esperimenti del 2019, con i concerti su Fortnite di Travis Scott e Marshmellow. La creazione di hype su un dato momento e la necessità di “essere sul pezzo” fanno il resto.

E i brand?

I brand non vivono di estemporaneità, ma di pianificazione e approvazioni interne nei rapporti tra agenzia e cliente. Un approccio pioneristico di un brand a questa piattaforma potrebbe richiedere la preparazione di contenuti in anticipo, ma la strategia sarebbe in controtendenza con l’essenza dell’app.

Più interessante potrebbe essere un product placement all’interno di contenuti di utenti e influencer, ma siamo al momento lontani dall’avere una soglia minima di iscritti per poter pensare a un test del genere.

Per il momento, il nostro consiglio da agenzia Gen Z è quello di scaricare l’app per non perdere l’occasione di sperimentare un nuovo modo di vivere i social da parte dei nostri cari Zoommers.