La diversità non è un concetto di gender: non è uno slogan, ma è la consapevolezza emersa quando la Gen Z ha squarciato il velo di Maya sulla futura concezione dell’essere umano. La società è estremamente variegata, un caleidoscopio di forme e colori: la Next Gen non è disposta a fingere che non sia così.
La sfera sociale sta annullando le disuguaglianze di genere e continua a evolversi, così come i nuovi consumatori della Gen Z con essa, ma anche le strategie di marketing esaminano cosa sta cambiando: dal targeting alla pubblicità, dalle esperienze di vendita alla comunicazione. E noi, che siamo un’agenzia Gen Z lo sappiamo molto bene!
Il marketing starà al passo?
Con questa nuova generazione di consumatori, il marketing è incentrato sulla fiducia e l’autenticità; quindi se i brand vorranno fare appello a loro dovranno costruire una lealtà che duri nel tempo, magari navigando in acque inesplorate all’inizio.
Non è più solo una questione di campagne virtuose, ma un fatto di credibilità: la Next Gen è più attenta alla storia del brand, ai suoi valori, alla sua missione, così tanto da far quasi passare in secondo piano il prodotto, o da essere pronta a sganciarsi dalle scelte da monopolio, diversificando i desideri e quindi gli acquisti.
Due dati da considerare:
- La Gen Z attualmente rappresenta il 20% della popolazione degli Stati Uniti.
- La Gen Z gestisce già da ora fino a $ 143 miliardi* di potere d’acquisto negli Stati Uniti.
*FONTE: Twitter @barkleysus
Gender e Gen Z: pro Social (responsibility)
La loro fruizione (responsabile) dei Social Network e della comunicazione che ne filtra le piattaforme è veloce e frenetica, ma sincera e autentica. Non rappresenta uno svago da tempo libero ma è l’agorà all’interno del quale sincronizzarsi con gli affetti, con i coetanei, con le amicizie, con gli amori condividendo le opinioni e i messaggi in modo costruttivo e pro-attivo.
La Generazione Z è completamente diversa dalle generazioni precedenti: è una coorte più diversificata, frugale, affamata di conoscenza e formazione personale. Per questo motivo i brand dovranno lavorare sodo per ottenere la loro fiducia.
Circolo virtuoso
Sposando il cambiamento in modo autentico e non solo interpretando un brief strategico per mettere a terra una fredda e distaccata strategia, ecco chi è già partito ad affrontare il tema Gender all’interno delle proprie strategie di comunicazione, abbracciandone i valori e sposandone la mission:
- Google ha rilasciato nuove emoji di gender neutro, che presentano personaggi con capelli di media lunghezza e nessun altro identificatore di genere
- Lyft, start-up americana di mobility competitor di Uber, ha aggiornato la sua app per consentire ai passeggeri di selezionare quello più adatto da un elenco di pronomi desiderati durante il viaggio
Fonte: Lyft
- Target ha scelto di adottare spogliatoi senza distinzione di genere per i clienti e offre in vendita giocattoli e vestiti di gender neutro
Fonte: ultracreative.com
- Sephora ha costruito un video di campagna dal pay-off “Identify as We”, scegliendo modelli transgender, portatori di handicap, non binari o di etnie differenti.
- Tinder amplierà da tre (uomo, donna, trans) a 29, le opzioni per definire il proprio genere. Mentre il numero degli orientamenti sessuali salirà a nove: oltre a eterosessuale e omosessuale entrano in campo anche bisessuale, asessuale, demisessuale, pansessuale, queer e incerto.
Fonte: appdiincontri.it
Gender: non una moda, ma comunicazione del futuro
All’interno di questo ecosistema quali sono le peculiarità della Gen Z con le quali i brand devono avere a che fare nel momento in cui scelgono le loro strategia di comunicazione?
- Esplorare contenuti interattivi
- Conoscere, e non usare, gli influencer
- Sposare la brevitas dei formati
- Essere sempre autentici
- Far emergere la responsabilità sociale
- Non scambiare la Gen Z con i Millennials
Momento #throwback riflessivo::
Nel 1997 Coca Cola comunicava così… ai giorni nostri comunica così.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti: l’ampliamento dello spettro di genere non è una tendenza, si tratta di elevare la rappresentazione dei concetti comunicativi, normalizzando le esperienze e creando relazioni e realtà migliori per tutti nostri consumatori, non solo per la Next Gen.