Dal 25 maggio 2020 a oggi nelle nostre vite è entrato un motto, uno slogan importantissimo: BLM, acronimo che sta per Black Lives Matter.
Se non ne hai mai sentito parlare probabilmente sei ancora rinchiuso in un rifugio antiatomico dal lockdown di questa primavera.
Diciamo che questo 2020 frizzantino si è reso protagonista di cambiamenti e avvenimenti molto importanti, oltre alla pandemia da coronavirus.
Tra questi proprio il movimento Black Lives Matter.
Black Lives Matter & Gen Z
[Ecco il “momento spiegazione”, leggi per favore e non fare il boomer!]
Il Black Lives Matter è un movimento attivista internazionale impegnato alla lotta contro il razzismo, nato nel 2013 in seguito all’assoluzione di George Zimmerman, il quale aveva sparato al diciassettenne afroamericano Trayvon Martin il 26 febbraio 2012, uccidendolo. Dal 25 Maggio 2020, data della morte di George Floyd, in tutta America si sono verificate proteste pacifiche (e non) sotto la bandiera del #BlackLivesMatter o #BLM.
Eri a conoscenza di queste informazioni?
I ragazzi della Gen Z molto probabilmente sì.
Nati sotto il segno dello smartphone, cresciuti a colpi di social media e trap, sanno di cosa stiamo parlando, conoscono gli ideali del movimento e hanno visto quali brand o personaggi di spicco hanno deciso di supportarlo. Ebbene sì la situazione si è invertita, la frase “quando crescerai, capirai” non è molto appropriata perché la Gen Z è più aggiornata rispetto alle altre generazioni sulle tematiche sociali e gli avvenimenti che stanno trasformando il mondo nell’ultimo periodo.
Ma com’è possibile che dei “ragazzini” riescano a comprendere un movimento antirazziale internazionale e anche farne parte?
- La Gen Z comprende indicativamente i ragazzi nati tra il 1996 e il 2007, è nativa digitale, segue influencer, youtuber e ha con sé sempre il proprio smartphone quindi ha sempre in tasca la possibilità di essere aggiornata
- I cccciofani sono già scesi in piazza per i Friday for Future, consapevoli (chi più, chi meno) del fatto che la sostenibilità è l’unica strada per salvare il pianeta, come comunicato dalla loro coetanea Greta Thunberg e un modo per sostenere questa idea è manifestare e far sentire la propria voce
- Le nuove generazioni hanno anche già visto e forse partecipato negli ultimi anni, sia sui social che attivamente in strada, alle manifestazioni per i diritti LGBTQ+ sotto lo slogan “Love Is Love”
Inizi a pensare che questi ragazzini ne sappiano più di te? Fai bene e ce lo conferma uno studio americano. Su 38.919 ragazzi in USA tra i 13 e i 25 anni, avvenuto nel periodo 5-7 giugno, svolto da Business Insider, in collaborazione con l’app Yubo e la piattaforma di apprendimento online StuDocu:
- L’86% di questi ragazzi crede che le proteste pacifiche e le manifestazioni politiche possano creare un cambiamento significativo
- Il 77% degli intervistati ha già partecipato ad una manifestazione per sostenere l’uguaglianza per i neri americani
- Il 90% degli intervistati sostiene il movimento BLM attraverso i social: il 73% su Instagram e il 26% su TikTok
- Dulcis in fundo il 62% ha dichiarato di essere disposto ad essere arrestato durante una protesta pacifica per sostenere questa uguaglianza
Da questi risultati pare che questi giovani abbiano quindi uno spiccato senso di multiculturalità e attivismo sociale.
Per questo motivo ci chiediamo: poteva andare diversamente per questa generazione nata e cresciuta nel momento in cui diversi diritti e ideali sociali stanno prendendo un posto fisso nella società? Partecipare alle manifestazioni per sostenere i propri diritti o quelli in cui si crede risulta essere giusto e necessario, nel 2020.
E i brand? In questi mesi non sono mancate le comunicazioni sui social a sostegno del movimento BLM da parte di molti brand vicini alla Gen Z come Nike, Rebook o Amazon.
Contemporaneamente anche molti personaggi pubblici hanno sostenuto il movimento sui social. Alcuni tra i profili più seguiti di Instagram, hanno comunicato di aver preso parte alle manifestazioni, divulgato informazioni sul movimento oppure fatto interviste a personaggi di spicco della comunità afroamericana per istruire e sensibilizzare i propri follower su questa tematica.
Ecco qualche esempio:
- Kyle Jenner ha spinto i suoi 186 milioni di follower su Instagram a fare donazioni per la comunità afroamericana spiegandone le motivazioni
- Selena Gomez ha presentato e intervistato personaggi attivi dal punto di vista sociale nella lotta contro il razzismo negli USA
- Nina Dobrev ha condiviso con i suoi 20 milioni di follower stories in cui era presente ad una manifestazione pacifica
- Cole Sprouse invece della serie tv “Riverdale”, conosciuto fin da piccolo anche in Italia per la serie tv “Zack e Cody al Grand Hotel” con il fratello gemello, ha comunicato ai suoi 32,7 milioni di follower di essere stato arrestato durante una manifestazione pacifica a Santa Monica.
Anche in Italia non è mancato il supporto a questo movimento sia nelle piazze che sui social. Chiara Ferragni ha mostrato ai 20,6 follower il suo supporto al movimento BLM presentandosi alla manifestazione di Milano. Altri personaggi come Ghali o Sferaebbasta hanno dimostrato l’appartenenza al movimento su Instagram.
La Gen Z non sono solo è sensibile alla tematica Black Lives Matter. Dallo studio sopracitato è uscito anche che il 74% degli intervistati sostiene i diritti LGBTQ+ e il 63% i movimenti femministi. Inoltre i ragazzi Z sono molto vicini a tematiche come il cyberbullismo. Infatti il 28% di loro pensa che avrà un forte impatto sulla loro generazione con il passare degli anni.
Insomma i canali di comunicazione sono cambiati notevolmente negli ultimi 10 anni. Le generazioni young stanno al passo con questi cambiamenti rimanendo aggiornate e seguendo attivamente la trasformazione della società secondo le modalità di oggi.
La Gen Z ha dimostrato di essere matura e sensibile nei confronti delle tematiche sociali che fanno parte della quotidianità nel 2020. L’obiettivo? Rendere il posto in cui vivono migliore nel presente e nel futuro.
Si è venuta a creare una community virtuale fatta di utenti accomunati dalla voglia di cambiare il mondo. La giovane età porta ad urlare in piazza e sui social questa voglia di cambiamento ma ha come svantaggio sempre quello di non essere ascoltati. O le cose stanno cambiando?
Sappiate quindi che se un ragazzo di 13 anni vi dice di sostenere un movimento antirazziale allora non lo sta dicendo casualmente. Probabilmente è solo più informato di voi sulla tematica.