Deinfluencing: cos’è e come funziona
Da diversi giorni su TikTok è partito un nuovo trend, che all’apparenza sembra affermarsi come un’inversione: mentre l’influencer marketing consiste nel passaparola social e nella spinta all’acquisto di alcuni prodotti, con il deinfluencing i prodotti vengono sconsigliati, per diversi motivi.
Vediamo quali.
I motivi che spingono i deinfluencer a sconsigliare i prodotti sono legati:
- al loro costo;
- alla loro efficacia;
- alla loro sostenibilità ambientale;
- alla presunta buona intenzione di preservare i risparmi della propria fanbase.
Possiamo parlare di inversione di tendenza? Di fatto no, perché il principio di chi de-influenza è lo stesso di chi influenza: consiglia un prodotto, spinge ad acquistare.
Da dove nasce il fenomeno del deinfluencing
Il deinfluencing è nato quando l’influencer e tiktoker Mikayla Nogueira ha mentito sulle potenzialità di un mascara di un noto brand utilizzando delle ciglia finte per enfatizzarne il volume, ma soprattutto la densità. Pubblicità ingannevole, dunque.
Una delle cose di cui molti influencer sono accusati ogni giorno.
@mikaylanogueira THESE ARE THE LASHES OF MY DREAMS!! @lorealparisusa never lets me down 😭 #TelescopicLift #LorealParisPartner #LorealParis @zoehonsinger ♬ original sound – Mikayla Nogueira
Guadagno e trasparenza per gli influencer
I ricavi ottenuti dagli influencer per ogni acquisto avvenuto attraverso il “click” al link del prodotto sono notevoli.
I deinfluencer criticano aspramente gli influencer che celano quali siano i contenuti sponsorizzati (e su cui, quindi, guadagnano) e quali non lo siano o la mancanza di sincerità nel recensire i prodotti che spesso non sono davvero apprezzati.
Il deinfluencing è destinato a distruggere il mondo dell’influencing?
Probabilmente no. Non distruggi un mondo quando non scegli la porta principale per entrarci ma preferisci quella sul retro.
Utilizzare gli stessi mezzi e gli stessi canali di chi viene criticato risulta forse un controsenso.
Ancora, però, non è chiaro se sia una tendenza destinata a morire in poco tempo o ci troviamo davanti ad un fenomeno nuovo, in crescita, una tendenza anticonsumista e che punta alla salvaguardia economica, al risparmio, agli alternative products e al fai-da-te.